Chi siamo

Ciao Reversiani,

ho deciso di riportare qui alcune riflessioni che ho fatto un paio di settimane fa, circa chi siamo, le nostre radici, ciò che la vita ci dona e ciò che a volte ci toglie

Un mese fa, l'artigiano che ha disegnato le linee della mia vita, mio padre, Elio Reversi, ha scolpito l'ultimo tratto della sua. Un cesellatore come me, Elio, non è stato la figura paterna di cui avrei avuto bisogno. Tuttavia, mi hanno insegnato che, come Giuda per il Cristo, avrà avuto il suo compito nel divino disegno. Forse era così che doveva andare per farmi diventare l'uomo che sono oggi. “Ciò che non mi uccide, mi fortifica". (Friedrich Nietzsche)

Sette anni fa, una perla preziosa venne sottratta dal rosario della mia vita, la mia mamma, Silvana. Una sarta nel cuore, bipolarità nella mente, era piena d'amore e con una sensibilità che la faceva sentire acutamente il dolore, le urla, le ingiustizie subite. Nonostante tutto, amava Elio ed amava suo fratello “el Bepino”.

Oggi, senza di loro, sento un'assenza che mi manca più dell'aria che respiro.

Per i primi 13 anni della mia vita, sono stato cresciuto da un uomo tutto d'un pezzo, mio nonno, Severino. Carabiniere, lavoratore, contadino, muratore ma soprattutto, una persona giusta. Mi ha insegnato ad essere imparziale e ad affrontare la vita guardando oltre le fiamme, oltre il dolore.

Ora, mi rendo conto che tocca a me essere Uomo, per le mie bambine, Lucrezia e Benedetta. Per tutti coloro che mi amano, mi ammirano e mi apprezzano per quel che sono, "Il Cesellatore".

La mia vita è come un pezzo di metallo grezzo che sta aspettando di essere cesellato, e non ci sono più scuse, io sono l'artista che deve dare forma a questo materiale, a scrivere ogni pagina che un giorno sarà letta e minuziosamente messa sotto quella lente d’ingrandimento che ora sto usando proprio per il mio papà.

Sento che un giorno, le mie figlie e il mondo intero mi guarderanno come io guardo ora mio padre, mia madre e mio nonno. Forse ora che non ci sono fisicamente, ci sono ancora di più. Benché non siano più tra noi, il loro spirito e le loro lezioni vivono in me. Ripenso infatti alla frase di Rainer Maria Rilke: "La morte è il lato di noi che guarda il mondo". Sono Tiziano, il figlio di Elio e Silvana, il nipote di Severino, sono per tutti “Il Cesellatore". Nonostante le sfide, nonostante il dolore, proseguirò su questa strada che ho scelto. Con la speranza che possa rendere orgogliosi quelli che mi hanno preceduto, con la volontà di diventare ogni giorno migliore di ieri. Un abbraccio che arrivi a sfiorare l’Anima di chi ancora ama,

Dai Navigli è tutto,

brillate forte #reversiani,

vi aspetto qui!